Il piano di risposta all’emergenza lanciato da Caritas Nepal il 4 maggio nella consueta forma di Appello d’Emergenza (codificato come EA 08/2015), è stato esteso sino a settembre 2015 coprendo tutti i 14 distretti più colpiti. I beneficiari sono aumentati sino a oltre 39.000 famiglie (196.000 persone) a cui si stanno fornendo ricoveri d’urgenza, acqua potabile, kit igienico sanitari e viveri essenziali non alimentari.
Il costo complessivo è di oltre 4 milioni di euro. A questo si aggiungono altri interventi della rete Caritas con la stessa tipologia di aiuto che consentono di raggiungere ulteriori persone vittime del sisma. Il piano, frutto del coordinamento con le autorità governative e le diverse agenzie umanitarie operanti in loco, rimane, per ora, l’intervento principale della Caritas Nepal dove concentrare le risorse delle Caritas di tutto il mondo. Il piano è stato finanziato al 100%. Caritas Italiana ha contribuito per 100.000 euro.
Sino ad ora l’aiuto della rete Caritas ha già raggiunto complessivamente oltre 39.000 famiglie (196.000 persone) che hanno beneficiato di ripari d’urgenza (tende, teloni, materiali) e cibo nei distretti di Kathmandu, Lalitpur e Bhaktapur, Kavre, Okhaldunga, Nuwakot, Rasuwa, Sindhupalchowk, Sinhuli. Di queste 15.475 famiglie hanno avuto anche kit igienico sanitari e primi interventi di riattivazione dell’agricoltura (sementi) a Gorkha, Lamjung, Dhading.
Inoltre, Caritas, in collaborazione con la congregazione dei Camilliani, sta fornendo supporto sanitario e psicosociale a circa 2.600 persone nei distretti di Gorkha e Sindhupalchowk. Prosegue l’elaborazione della seconda fase dell’intervento a partire da ottobre 2015 finalizzata principalmente alla ricostruzione, alla riattivazione socio-economica, al rafforzamento delle comunità e riduzione del rischio, al sostegno psicosociale
In aggiunta all’intervento diretto della rete Caritas, vi è un impegno significativo di congregazioni ed altre realtà espressione della Chiesa (nepalese e di altri paesi) nell’assistenza alle vittime del terremoto. L’intervento principale per tutti rimane la fornitura di ricoveri temporanei e viveri agli sfollati, nel frattempo stanno prendendo forma anche programmi di ricostruzione e riabilitazione da avviarsi nei prossimi mesi. Si è attivato un tavolo di coordinamento di tutte le congregazioni presieduto dal Vescovo con l’appoggio di Caritas Nepal.