Sabato inaugurazione della struttura di accoglienza “Casa Betania” e Domenica Pranzo di Santa Elisabetta
L’Arcivescovo mons. Luigi Renna: “Le iniziative non sono una parentesi nel nostro impegno quotidiano per condividere il pane e la vita con i più poveri, ma il segno di quanto si vive ogni giorno”.
CATANIA. Vivere ogni giorno l’impegno di una Chiesa che si fa casa per accogliere, offrire un pasto caldo e intraprendere un percorso per superare assieme i momenti di difficoltà. Concetti quotidiani che saranno celebrati in occasione della VII Giornata Mondiale dei Poveri con due eventi per la comunità cittadina che si appresta a vivere momenti di riflessione e di concreta azione nel supporto ai più fragili: sabato 18 novembre alle 17 inaugurazione con benedizione dell’Arcivescovo, mons. Luigi Renna, per “Casa Betania” (via Raciti 2, Catania); domenica 19 novembre alle 13 il tradizionale pranzo di S. Elisabetta nella Parrocchia San Luigi Gonzaga (Viale Mario Rapisardi, 230).
“La celebrazione annuale della Giornata Mondiale dei Poveri - afferma l’arcivescovo di Catania, mons. Luigi Renna - non è una parentesi del nostro vissuto ecclesiale e sociale, ma piuttosto un invito a continuare quotidianamente a ‘volgere lo sguardo al povero’, come ci ricorda la Parola di Dio. Per noi quest’anno, con la inaugurazione della ‘Casa della Carità Betania', significa non distogliere lo sguardo da alcune forme di povertà. Affidando al Centro Astalli il centro per l'accoglienza delle donne, soprattutto immigrate, in difficoltà con i loro bambini, vogliamo sollecitare la nostra attenzione alla solitudine di tante donne che hanno accolto il dono della vita e lottano per un futuro dignitoso”. Un progetto che sarà supportato, prosegue l’Arcivescovo, anche dal “ritorno nella struttura dell' associazione Cappuccini che offre il doposcuola a ragazzi di ogni età, vogliamo ancora impegnarci perché il diritto all'istruzione sia assicurato anche a chi rischia di lasciare la scuola”.
L’iniziativa è stata resa possibile dall’Arcidiocesi di Catania che detiene la proprietà dello stabile e che ha provveduto al restauro dei locali grazie al ricavato della vendita di un immobile donato a fini caritativi dalla signora Maria Teresa Di Bella. La Caritas diocesana di Catania si è occupata di fornire gli arredi degli ambienti.
Domenica 19 novembre alle 13 si terrà il tradizionale pranzo di Santa Elisabetta organizzato dall’Ordine Francescano Secolare e con il supporto della Caritas diocesana di Catania. L’evento si avvarrà del gratuito patrocinio del Comune di Catania e della partecipazione del sindaco Enrico Trantino, Il pranzo per più fragili della città sarà preceduto alle 11:30 dalla celebrazione eucaristica presieduta dall'arcivescovo di Catania, mons. Luigi Renna, con la concelebrazione di don Nuccio Puglisi, direttore della Caritas diocesana.
“Siamo giunti alla 7ª Giornata Mondiale dei Poveri. Speriamo si possa, un giorno - spiega il direttore - , celebrare la Giornata Mondiale dei Ricchi, non di denaro, ma di dignità e onore, di umanità. Fino a quel giorno S. Elisabetta d'Ungheria, che era regina, ci insegnerà che non si può regnare senza avere accanto il Re, e questo Re è nel povero seduto vicino a noi, e che spezza il pane per noi. È lui che ci dà da mangiare. Noi ci limitiamo a servirlo”.
Il pranzo sarà preparato e servito per i più bisognosi dalle fraternità francescane secolari in collaborazione con la Caritas.
“‘Ogni giorno siamo impegnati nell’accoglienza dei poveri, eppure non basta’ ci dice papa Francesco: il Pranzo di Santa Elisabetta nella Giornata Mondiale dei Poveri - evidenzia Carmelo Vitello, ministro regionale dell’Ordine Francescano di Sicilia - continui ad essere segno fecondo della misericordia del Padre che ci chiama ad essere Fratelli tutti, ci liberi dalla retorica sulle povertà e ci impegni giorno per giorno alla prossimità per superare le paure e preconcetti, proprio come fece Francesco con i lebbrosi e con le mura dei castelli medievali. In questa domenica di grazia tutti siamo chiamati a rinnovare il nostro impegno per essere donne e uomini nuovi capaci di tendere la mano per una Chiesa in uscita, povera e per i poveri”.
(17/11/23)