L'Ufficio Conferenza Missionaria della Svizzera Italiana, che da alcuni decenni organizza ogni anno un mese di volontariato all'estero, quest'anno ha scelto di volgere particolare attenzione al tema dei profughi. Durante l'estate, l'Ufficio Missionario della Diocesi di Lugano ha collaborato con la Caritas Diocesana di Catania, uno dei Centri Caritas fra i più coinvolti nell'emergenza sbarchi. Don Jean-Luc Farine, dell'Ufficio diocesano svizzero, ha accompagnato un gruppo di giovani provenienti da esperienze di volontariato e attitudini professionali diverse i quali hanno prestato il loro servizio alla mensa dell'Help Center e a fianco dell'Unità di Strada. Ha detto Fiorenza, una di loro: Sono rimasta colpita dal profondo bisogno di comunicare delle persone che, in più di una circostanza, è stato più forte dell'esigenza materiale di avere un pasto caldo. E a Natalia è rimasto un ricordo in particolare: Una persona mi ha confidato che la mancanza di un lavoro lo fa sentire malato e quando mi ha salutato mi ha chiesto di pregare per le sue intenzioni.
Don Jean-Luc: Fare esperienza di volontariato in un luogo diverso da quello in cui si vive abitualmente serve a farci apprezzare di più quello che abbiamo e ad alimentare anche la consapevolezza del bene che possiamo fare nella nostra vita quotidiana.
Ha detto Don Piero Galvano, Direttore della Caritas Diocesana: Il volontariato non ha confini di razza, di popolo o nazione, perché Dio è Padre di ogni uomo e di ogni donna che vive in questo mondo. Grazie a tutti i volontari che si dedicano con amore a servizio dei poveri.