Carissimi collaboratori e volontari Caritas,
innanzitutto un sincero saluto nel nome del Signore Gesù. Spero che stiate bene e che restiate a casa con tanta pazienza e amore, per il vostro bene e quello degli altri.
Desidero condividere con voi, ancora una volta, un’altra breve riflessione, su un brano della Lettera di Giacomo, che ci aiuta a superare e ad accettare il “momento” presente.
DALLA LETTERA DI GIACOMO
“Considerate perfetta letizia, miei fratelli, quando subite ogni sorta di prove, sapendo che la prova della vostra fede produce la pazienza. E la pazienza completi l'opera sua in voi, perché siate perfetti e integri, senza mancare di nulla...
Siate dunque pazienti, fratelli, fino alla venuta del Signore. Guardate l'agricoltore: egli aspetta pazientemente il prezioso frutto della terra finché abbia ricevuto le piogge d’autunno e le piogge di primavera”. (Gc 1,2-4;5,7)
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“Basta, non ne posso più! Mi sono stancato di restare chiuso in casa!”.
“Pazienza, pazienza, pazienza! E quanta pazienza ci vuole!?”.
Penso proprio che molte persone, in questo periodo, abbiano “sbottato” proprio così, perdendo la pazienza: una virtù umana e cristiana di primaria importanza nella nostra vita.
Dio ha sempre tanta pazienza con ciascuno di noi nell’aspettare, ad esempio, che convertiamo il nostro cuore e la nostra vita a Lui e farà di tutto per salvare i suoi figli.
Anche le nostre madri, con tanta pazienza, ci hanno portato in grembo per nove lunghi mesi e ci hanno cresciuti fino a trent’anni circa, prima che ciascuno di noi raggiungesse l’autonomia economica e familiare.
Se ci guardassimo intorno con più attenzione e meno superficialità, sicuramente capiremmo cosa significa esercitare la pazienza e le nostre rinunce, a causa del coronavirus, ci apparirebbero, quali in verità sono, ben poca cosa.
Una mamma accudisce per tutta la vita il figlio nato “diversamente abile”, con pazienza e amore, giorno e notte, senza lamentarsi mai e tu protesti, perché non sopporti più di stare chiuso in casa per alcuni mesi?
Una figlia da anni non abbandona mai l’anziana madre bisognosa di tutto e tu non sopporti il carattere di tua moglie o di tuo marito oppure dei tuoi figli, dal momento che sei costretto a trascorrere più tempo insieme ad essi nella stessa abitazione?
Tanti giovani cercano per anni, disperatamente e pazientemente, un lavoro e tu ti lamenti e ti annoi, perché non hai nulla da fare in casa durante il periodo del coronavirus?
Una persona anziana aspetta di giorno in giorno, senza poter fare ormai più nulla, la morte e tu sei nervoso e te la prendi con tutti, perché non puoi divertirti come facevi prima che arrivasse il virus?
Migliaia di familiari non riescono non solo a pregare per i propri defunti, ma neppure a sapere dove siano stati sepolti, tale è la mole di persone che ogni giorno, soprattutto al nord, lasciano questa terra e tu non hai un minimo di pazienza nell’aspettare il tuo turno in farmacia o al supermercato per fare la spesa?
L’Apostolo Paolo nella Lettera ai Romani afferma che “…ci vantiamo anche nelle tribolazioni, sapendo che la tribolazione produce pazienza, la pazienza una virtù provata e la virtù provata la speranza”. (Rm 5,3.4).
E Giacomo nella sua Lettera, proclama apertamente: “…noi chiamiamo beati quelli che sono stati pazienti. Avete udito parlare della pazienza di Giobbe e conoscete la sorte finale che gli riserbò il Signore, perché il Signore è ricco di misericordia e di compassione”. (Gc 5,11).
Nessuno di noi, ancora, è morto di pazienza: per costruire un palazzo ci vogliono anni, ma per distruggerlo bastano alcuni minuti. Impariamo, in questo tempo in cui siamo obbligati a restare a casa, ad esercitare la virtù della pazienza con noi stessi e con gli altri, affinché possiamo sopportarci e amarci a vicenda tutti i giorni della nostra vita, diversamente rischiamo di non realizzare tanti progetti che abbiamo programmato.
Ascoltiamo e mettiamo in pratica l’esortazione dell’Apostolo Paolo: “Il Signore guidi i vostri cuori all'amore di Dio e alla pazienza di Cristo”. (2Ts 3,5).
Maria, Madre della Chiesa, aiuti e guidi il nostro cammino.
In Cristo Gesù
Don Piero Galvano
(Direttore Caritas)
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